In compagnia “speciale”

           

Questa non è una piramide egizia, ma è comunque un luogo dove si cerca di interpretare geroglifici.. quelli della mente.
La Charitè da alcune settimane ha rafforzato il suo stare vicino ad Amici speciali. Sono quelli che faticano ad accettare e a rimanere nella realtà, quelli che a volte pensano di essere altri, quelli che parlano con chi non c’è..
Accompagnare queste Persone ai loro colloqui con gli specialisti che li hanno in cura, a prendere la terapia, a incontri con altri operatori sociali.., è importante, è efficace, è arricchente.
L’Amico che ringrazia perché da solo ha “soggezione” dello psichiatra. Lo psichiatra che dice all’Amico che i miglioramenti sembrano lenti ma sono evidenti: “Prima un colloquio così ce lo sognavamo!”. Noi che armonizziamo il nostro vissuto con l’Amico e le affermazioni, le esortazioni dello psichiatra, e veniamo a volte reindirizzati, spesso confermati (l’ispirazione la chiediamo sempre molto in Alto!).
E che bello, uscendo dalle strutture, riuscire anche a far ridere questi nostri Amici per piccole cose, correndo insieme per attraversare la strada o esultando perché, incredibilmente, il biglietto del bus è ancora valido!
“Ti voglio bene”, è spesso il saluto. Anche noi ne vogliamo a loro. E tanto.



Articolo postato in Diario quotidiano, Formazione - Laboratori, Giovani, Notizie, Storie di vita. Salva il link.
navigation ?php endif; ?