“Noi alimentiamo relazioni” – Piccolo Regolamento della Colazione (2024)

           

- NOI ALIMENTIAMO RELAZIONI – 2024 
Piccolo Regolamento della nostra
COLAZIONE “IN AMICIZIA CON I POVERI” (Fratelli tutti n.234)

“Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli,
l’avete fatto a me,
e chi avrà dato anche solo un bicchiere di acqua fresca non perderà la sua ricompensa.”
(dal Vangelo di Matteo)

Il Servizio della Colazione de “La Carità di Santa Luisa OdV ets” alimenta relazioni.
Relazioni umanamente vere e calde con Persone che stanno affrontando un periodo molto difficile della loro vita. L’accoglienza dei nostri Amici ed Amiche senza dimora, e delle loro sofferte storie, pone al centro la loro persona e la persona di chi li serve, tutti noi, uno ad uno.
Alimentare il corpo è bisogno primario non meno che prendersi cura gli uni degli altri ed esprimere considerazione, valore e affetto.

Il Servizio deve caratterizzarsi nel “modo” di viverlo e donarlo. Attraverso la nostra Colazione, vorremmo toccare i cuori feriti degli Amici. Vorremmo invitarli alla fiducia, alla confidenza, a contare su noi, Volontarie, Volontari, e Figlie della Carità volontarie, per capire insieme come affrontare la delicatezza delle loro situazioni. La consapevolezza dell’essere amati risveglia la considerazione di sé e rinnova lo sguardo sugli altri. La persona che si sente amata, si lascia maggiormente accompagnare nell’affrontare ostacoli e opportunità.
Secondo l’insegnamento di San Vincenzo, vorremmo arrivare alla causa dei problemi e cercare insieme di affrontarli, con pazienti, ponderati, graduali cammini.
Soprattutto, desideriamo aiutare gli Amici a ritrovare speranza, coraggio, forza, per riprendere in mano la vita, e poter essere parte attiva, integrante, necessaria, di questo nostro mondo.
Nelle situazioni più critiche, a modello di Santa Luisa, vorremmo aiutare gli Amici più disorientati ed emarginati a trovare “da noi” un luogo di riferimento, un porto tranquillo e sicuro nelle burrasche del loro vagare.
Le parole chiave sono dignità, unicità, attenta cura di ogni aspetto della persona, calore umano, ascolto, sviluppo integrale della vita. In una parola: Amore, in particolare per i più deboli e fragili.
Alla Charité ci riconosciamo come sorelle e fratelli nell’umanità, figli di un unico Padre. Ci riconosciamo come un dono, gli uni per gli altri.

IL NOSTRO SERVIZIO

La Colazione è aperta a tutti, mirata con predilezione alle Persone senza dimora: chi non ha casa o non ha le condizioni personali e oggettive per condurre, pur con un tetto, una vita buona.

La limpida e cordiale relazione interpersonale aiuta la fiducia. Il momento dell’arrivo a Colazione, dello stare a tavola, del sostare insieme in cortile, sia esercizio di fraternità e già tempo di ascolto (sempre con prudenza e vigilanza). Nella semplicità del conversare piacevolmente e informalmente, senza fretta e senza superficialità, possono essere espresse verità significative. Tali notizie, da trattare secondo il principio della riservatezza, potranno poi essere approfondite in colloqui mirati, riservati, dedicati al singolo Amico.
Il Servizio della Colazione può essere una scuola di relazione. Le condizioni estreme a volte facilitano, a volte rendono difficile l’approccio iniziale, sia per noi che per gli Amici. E anche le loro urla, le loro reazioni inaspettate, possono essere appelli, richieste di aiuto.
La Charité sia una comunità in ascolto. Ascoltare è dare valore all’altro: seguire il suo racconto, chiedersi il significato, cogliere il sentimento con cui lo esprime.

I Volontari avvertiranno i referenti delle loro presenze, assenze, ritardi. Se vi sono imprevisti, più c’è anticipo nell’avviso, più è possibile per i referenti riformulare i turni e non far mancare apporto al Servizio. Ognuno è importante nell’organizzazione, ognuno è unico nell’armonia di un servizio corale. Siamo unici e irripetibili, con il proprio modo di proporsi, di rapportarsi: chi loquace, chi taciturno; chi spigliato, chi timido; chi attento al particolare, chi capace di sguardo d’insieme… Come è ognuno non è nessun altro: anche la voce possiamo imitarla, ma non il cuore e la mente che sceglie in quel momento le parole o i silenzi. Siamo consapevoli della nostra piccolezza di fronte ai problemi che affrontiamo, ma il Vangelo ci insegna che quando si è disposti a condividere quel poco che si ha, le risorse si moltiplicano (e non si esauriscono) al di là del prevedibile. Dal coraggio di offrire la povertà delle nostre risorse scaturisce l’inaspettato, l’inimmaginabile, lo stupore dell’amore di Dio in azione!

Tutti coloro che maneggeranno, prepareranno e serviranno cibi saranno chiamati a seguire le normative per la somministrazione e la conservazione degli alimenti. I Volontari addetti saranno invitati a seguire il corso apposito HACCP quando proposto.

A tutti, ai Volontari in particolare, è richiesto un abbigliamento consono al Servizio: comodo per le azioni da svolgere e non succinto o molto aderente, per rispetto del sentire di tutti e soprattutto di chi accogliamo, già abbastanza sollecitato dalle condizioni che vive. E non siano indossati abiti, accessori, monili appariscenti, chiaramente costosi, che possano umiliare chi non se li può permettere.

Non saranno ammessi comportamenti lesivi della persona, fisicamente e moralmente. San Vincenzo raccomanda di unire sempre dolcezza e fermezza. Scrive a Santa Luisa, nel 1637: “Se la dolcezza del vostro spirito necessita di una goccia di aceto, prendetene un poco dallo spirito di Nostro Signore. Come Egli sapeva fare molto bene un richiamo dolce e amaro quando era necessario!”. A tutti sono richiesti buona educazione e rispetto secondo il convivere civile, e gentilezza, pazienza, discrezione. Interverremo subito in caso di situazioni di tensione e di conflittualità, cercando di mediare e calmare, ma se vi è gravità si faranno intervenire tempestivamente le forze dell’ordine e il pronto intervento sanitario.

Si richiede anche attenzione e cura per l’ambiente e le suppellettili: pulizia, riordino, avvisi immediati per guasti e danni. La ricerca della bellezza e il tratto accogliente di un luogo sono indice del calore umano che vi si respira, e della valorizzazione di ognuno, ancor più per gli ultimi degli ultimi.

 

Primo: ACCOGLIENZA, l’entrata in Sala

Offriamo affabilità, sorrisi delicati, dolcezza, voce festosa ma sommessa, potremmo essere i primi ad incontrare quella Persona, non sappiamo come abbia vissuto la notte… Facciamo sentire la nostra prossimità, il nostro piacere nell’incontrarla. Noi offriamo agli Amici dei beni, oltre al nostro tempo e al nostro servizio; loro ci donano la loro presenza: pensiamo sempre a quanto possa essere difficile, gravoso, umiliante, varcare il nostro portone e chiedere aiuto.

L’apertura del portone è alle 7.15. La chiusura è alle 8.35 (il Servizio continua fino alle 8.45).
Salutiamo cordialmente e cerchiamo di chiamare gli Amici per nome. Invitiamo ad avvicinarsi allo Sportello d’Accoglienza per presentarsi ai Volontari ed essere salutati anche da loro.

Invitiamo gli Amici a sostare nel Cortile o sotto il Portico ma non sul marciapiede antistante l’entrata nostra e della Scuola a noi adiacente.

Agli Amici che arrivano accompagnati dai loro cani (gatti e…) richiediamo di lasciarli in compagnia e custodia presso lo Sportello d’Accoglienza.

Vedi “Procedure per la Porta e l’Accoglienza

 

Secondo: COLAZIONE, il servizio in Sala

Ricordiamo che innanzitutto offriamo noi stessi, il meglio di noi a chi non ha più niente, non ha più nessuno. Espressione del volto, gesti, parole, esprimano il “modo” del nostro Servizio.
Il nostro guardare all’altro come fratello, come sorella, il nostro operare contro la cultura dello spreco, sia vissuto nell’accoglienza di coloro che la società emargina. Doniamo una particolare attenzione a chi si presenta in condizioni in cui, materialmente, stare vicino è impresa ardua.
Vi sia molta cura anche nella pianificazione e nell’offerta dei beni.
Ricordiamo sempre che ci relazioniamo con persone adulte, certo fragili, in situazioni precarie e limitanti, ma proprio per questo ancora più sensibili e vulnerabili riguardo la propria dignità.
Alimentare relazioni vuol dire anche educare all’uso corretto dei beni pure se ci sono in abbondanza. Significa dare valore a quello che si condivide.
Non sprecare è atto di giustizia.

Parliamo agli Amici in modo gentile, chiaro, lento per far comprendere cosa stiamo offrendo loro; se dobbiamo dire “no” non sia mai brusco, e motiviamolo: “Si ricorderanno nella distribuzione di cominciare quest’azione con un atto interiore di dolcezza e di carità tanto nel dare come nel dissuadere coloro che chiedono ciò che potrebbe essere loro nocivo, con rischio di star male, o se non vi è altro di quello che viene chiesto, mostrando loro dispiacere di non poterli in ciò soddisfare.” (dai “Regolamenti” di San Vincenzo).

Vedi “Procedure per la Sala

 

Terzo: il servizio in CUCINA e DISPENSA

E’ il servizio che prima inizia e per ultimo finisce. Servizio impegnativo e fondamentale.
Utilizzeremo ciò che è giorno per giorno deperibile, sempre di qualità, e ne prepareremo le quantità necessarie alla media delle presenze giornaliere. Cercheremo di variare l’offerta, secondo la Provvidenza che arriverà.
La salute dei nostri Amici passa anche dalla nostra Cucina oltre che dal nostro Ambulatorio. A noi garantire un’alimentazione equilibrata, non carica di calorie, zuccheri o grassi.

Fondamentali l’attenzione tempestiva all’andamento del Servizio, la preparazione e la presentazione dei cibi, la pulizia e il riordino, la sanificazione degli ambienti e delle suppellettili e il dialogo fra Cucina, Sala, Accoglienza con grande cura e massima collaborazione.

Vedi “Procedure per la Cucina

 

Quarto: il LABORATORIO del Servizio della Colazione

La nostra Colazione si svolge di prima mattina, per buona parte dell’anno quando è ancora buio (cf. Gv 20). E’ bello pensare che il nostro Servizio “risvegli l’aurora” (cf. Salmo 56) pur sapendo quanto sia a volte arduo alzarsi prima dell’alba… Siamo “la pattuglia dell’aurora”, pacifiche sentinelle del mattino che guardano al mondo con tenera decisione e intenti di cambiamento!
Questa “pattuglia” si riunisce una volta al mese nel Laboratorio del Servizio, per dialogare e confrontarsi, per volare “in formazione”, formandosi appunto e per approfondire ognuno la propria posizione di volo, per stare e resistere insieme nel seguire la rotta condivisa.
Nel Laboratorio si elaborano comunitariamente soluzioni per le questioni tecniche e si cerca di condividere l’esperienza personale, emotiva, interiore… Elaborare il vissuto e costruire assieme il da farsi, ci aiuta a crescere ulteriormente come gruppo, come comunità, uniti dallo Spirito Santo, l’Amore. Ci aiuta a comprendere che essere Volontari non è solo “fare” o “dare” qualcosa, ma è “essere”, “vivere”, e sperimentare concretamente l’espressione della bellezza individuale e la forza rigenerante della fraternità.
Il rapporto con gli altri ci smussa, ci forma, ci arricchisce. Nel servizio vissuto insieme, cerchiamo la parte migliore di noi, mantenendo l’equilibrio fra reazione emotiva e coscienza della realtà delle cose. Occorre armonizzare il nostro sentire e il nostro pensare con il sentire e il pensare dell’altro. Il gruppo abbraccia la pluralità e l’unità. Appartenere è donare qualcosa o tutto di noi. E donare ci dà gioia.

 

”Quello che volete gli altri facciano a voi, anche voi fatelo a loro.” (dal Vangelo di Luca)
“Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi.” (dal Vangelo di Giovanni)

Al 24 di via Nizza, nello spirito vincenziano de “La Carità di Santa Luisa OdV ets”,
“disponibili per rispondere alle necessità che vi si presentano, nonostante le difficoltà,
che il vostro sguardo diventi attento per amare, il vostro orecchio paziente per ascoltare,
le vostre parole gradevoli per riconfortare, le vostre mani premurose per aiutare! …
e allora ci sarà un po’ di speranza e di gioia nel nostro mondo disorientato.
Siete e dovete essere “il punto di riferimento” (dei vostri Amici senza dimora).
Per alcuni siete e sarete la “boa di salvataggio” che permetterà loro di riprendere la Strada,
perché, grazie a voi, sapranno che “esistono per Qualcuno…”.
suor Anne Duzan FdC, Madre Generale FdC negli anni 1985 – 1991

Signore Gesù,
aiutaci a imitare il tuo modo di vivere e di agire,
tu che vieni sulla terra per servire e non per essere servito.
Insegnaci a praticare una grande dolcezza verso tutti.
Fa che imitiamo la tua grande bontà nell’accoglienza.
Come te, desideriamo amare teneramente
e rispettare in ogni occasione i nostri fratelli più poveri.
Signore, insegnaci a custodire in noi
una grande stima per chi ci avvicina.
La tua nascita sulla terra, la tua morte e la tua risurrezione,
ci dicono il tuo grande amore per tutti.
Santa Luisa de Marillac



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