La sera del Venerdì Santo, l’Arcivescovo di Torino, mons. Nosiglia, ha voluto con sé persone davvero speciali come “cirenei” alla Via Crucis cittadina, come il nostro Amico senza dimora Salvatore.
Ecco la sua testimonianza ad una Stazione della Via Crucis:
Mi chiamo Salvatore e vengo dalla Sicilia. Come tanti, da giovane, sono arrivato a Torino a cercare lavoro e un futuro migliore per me e per la mia famiglia.
Il lavoro sempre precario, scelte sbagliate che ho pagato duramente, la vergogna verso la mia famiglia, e in un attimo mi sono ritrovato sulla strada.
La disperazione e la solitudine, il senso di abbandono, sono stati miei compagni per tanti anni.
Alla Stazione di Porta Susa, con tanti altri che soffrono una vita come la mia, l’appuntamento della sera, qualcuno da salutare per non passare invisibile nella vita della città e l’incontro con chi mi ha aiutato a superare le notti gelate, ma soprattutto a sciogliere il gelo del mio cuore abbandonato.
L’amicizia gratuita di chi mi aiutato mi ha liberato dal senso di abbandono: c’è chi sa il mio nome, mi riconosce tra mille, mi invita a Natale, mi invita a pregare insieme.
Se io conto per qualcuno, so che conto ancora nel cuore di Dio.