“Il Volto dell’Uomo dei dolori diventa Volto del Risorto”, volto dei nostri Amici senza dimora

           

 

“…dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!»”

Carissime Sorelle, carissimi Amici,
con questa frase abbiamo concluso i tre giorni di preparazione alla Pasqua con i giovani… in realtà con ieri abbiamo concluso un cammino più lungo, che, accompagnati dal Vangelo di Marco, ci ha portati a seguire l’itinerario dei Dodici dietro a Gesù.

 

E’ stato un cammino che ci ha fatto sentire vicini a questi dodici uomini di Galilea, a volte un po’ strampalati discepoli del Messia (ma per questo particolarmente simpatici). Tra loro senz’altro abbiamo sentito vicino a noi il buon Pietro, pescatore e lavoratore di Cafarnao, insieme fedele e rinnegatore, entusiasta e duro a capire, generosissimo e ottuso…

 

Passare alcune ore a Casa Santa Luisa è stato per noi un momento importante. Ci ha aiutato a tenere insieme la profondità delle liturgie di questi giorni, con la profondità della liturgia quotidiana di chi si fa compagno di strada di chi fa più fatica. I segni carichi di significato dei riti che abbiamo celebrato in chiesa, sono stati affiancati dagli altrettanto significativi segni di chi giorno per giorno si mette a servizio del prossimo. 
Soprattutto il Volto dell’Uomo dei dolori che diventa Volto del Risorto, ci ha spinti a guardare bene nei volti di chi abbiamo incontrato ieri mattina, per intuire, dietro ai segni di Passione forse più apparenti, i più profondi segni di Risurrezione che ognuno porta dentro… è un esercizio impegnativo, e che richiede di sicuro impegni ben più lunghi di una sola mattina… ma che, da ieri, affascina tutti noi un po’ di più.

 

Usciti dal n.24 di Via Nizza abbiamo continuato il nostro percorso immergendoci in una mattinata di “Vangelo allo stato puro”: abbiamo letto, insieme, l’intero vangelo di Marco, dal primo all’ultimo versetto. Ci ha aiutato a mettere insieme le tante esperienze di questi giorni.

 

E alla fine è stato proprio il “buon” Pietro che ci ha aiutato a vivere in profondità la notte più potente dell’anno… Se ancora qualche dubbio poteva rimanere, se anche il racconto sbalorditivo della Risurrezione ci avesse sorpresi al limite da non crederci subito, come fu per alcuni dei discepoli… se anche la confusione avesse avuto il sopravvento…

…quella frase che Luca inserisce alla fine del racconto di Emmaus, ci ha tolto ogni titubanza: il Signore è risorto ed è apparso a Pietro! Se il testimone è lui, il pescatore di Galilea, allora non ci sono più dubbi: è tutto vero!


Questo sia anche il nostro augurio per voi. La testimonianza “concreta” di Pietro è il nostro “buona Pasqua” per voi, così esperti a rendere concreto il Vangelo!


Auguri!


Alberto e i giovani della Parrocchia Natale del Signore di Torino







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