Ha nuovamente telefonato D.
Aveva chiamato a gennaio 2017. Suor Cristina l’aveva subito riconosciuto dalla voce, e mentre lui le diceva “lei non si ricorderà di me”, già lo chiamava per nome. Pensava che questo giovane… non ci fosse più. Ragazzo dolce, molto triste, con una storia terribile. Nel 2010 era in strada, in ricerca disperata di un lavoro, e dove è stato si è sempre molto impegnato. Poi era riuscito a trovare piccoli impieghi ed era arrivato alla casa popolare, ma sempre con problemi riguardo le spese e il lavoro precario. Viveva nella preoccupazione di perdere la casa.
Un anno e mezzo fa avevamo un nuovo appuntamento, per una borsa lavoro, e non si presentò. Il telefono prima suonava a vuoto, poi divento irraggiungibile. Temevamo che fosse accaduto il peggio. Sapeste quante volte l’abbiamo pensato.
Quella mattina aveva chiamato dicendo che, dopo tante brutte notizie, voleva che le persone che più lo hanno accolto, incoraggiato, sostenuto, fossero coinvolte nella sua gioia: è diventato papà! La situazione è comunque delicata, lui lavora part-time, lei ha perso il lavoro perché in gravidanza, ma ora la felicità dell’arrivo di M., supera tutto. L’abbiamo ringraziato del pensiero, e di averci tolto la preoccupazione – e un sottile dolore non convinto – riguardo il recente passato. Abbiamo gioito con lui, gli abbiamo assicurato la nostra vicinanza e disponibilità e l’abbiamo invitato ad affidarsi alla Provvidenza di Dio riguardo il futuro, unitamente al loro impegno.
Non abbiamo ritrovato solo un figlio, “che era morto ed è tornato in vita”…, ma anche tutta una piccola famiglia!
Oggi ha telefonato per chiedere un aiuto per trovare ore di lavoro in più rispetto ad un impegno che già ha, ne parleremo, porterà il curriculum aggiornato e vedremo come indirizzarlo.
M. cresce bene e sia lei che la Mamma stanno ottimamente. La Piccola è tranquilla, sempre sorridente.
Il suo Papa ci ha confidato: “Le dico sempre: brava M., continua così! Per piangere c’è tempo”.
E lui sa bene cosa vuol dire.