Questo giorno, ormai al termine, è stato l’anniversario di una delle peggiori tragedie in mare avvenuta negli ultimi mesi. Un anno fa nel cuore della notte 368 uomini, donne e bambini perdevano la vita in mare davanti alla spiaggia dei Conigli di Lampedusa. Erano 368 persone con una speranza: lasciavano il loro Paese e i loro cari in cerca di un futuro migliore. Nel Mare Nostrum hanno trovato solo la morte.
Per ricordare questa strage è nato il Comitato 3 ottobre, che ha istituito la giornata mondiale della Memoria e dell’Accoglienza, ovvero una data in cui ricordare tutte le vittime dei viaggi migratori nel mare Mediterraneo (www.comitatotreottobre.it) e dire con forza che è necessario…
Proteggere le persone, non i confini
Parole di vita e note musicali si uniscono per non dimenticare persone tanto lontane e sconosciute ma frammenti di Dio quanto noi, questa canzone dei Sud Sound System ci fa conoscere meglio i loro sogni:
Row row to Lampedusa we go
go go for a better life we row
oohhho dolce musa portami a Lampedusa
oohhho dolce musa bring me to Lampedusaieu suntu quiddrhu ca sfida li leoni puru lu desertu e la siccità
ieu suntu quiddrhu ca parla cu le tigria a mienzu la savana e sutta nu baobab
ieu suntu alfa e omegaca scise della valle dellu paradisu e la terra popolau
ieu suntu creatore de danzee solitudinie su na zattera nu sacciu a du sta bbauthe waters are terbulent
raging hard with the disperate rave’s all sinking for better meant
putting the own lives in a detriment
leaving loved was behind
koping that they could find
in the slice of paradise
making the ultimate sacrificela speranza de ddrha gente ca intra lu disagiu ha nata
a su na barca alla deriva ene mannata
perch’è fonte de guadagnu pe ci dice ca la iuta
ma è sulu sfruttamento pe ci rischia la vita
pe nu giurnu migliore forte imu remare
la strada è ancora longa a Lampedusa imu riareRow row to lampedusa we go
go go for a better life we row
oohhho dolce musa portami a Lampedusa
oohhho dolce musa bring me to Lampedusa
E ancora più reali e vicini sono gli Amici stranieri che arrivano a Torino. A Casa Santa Luisa ogni giorno si incontrano persone che sono riuscite a superare le avversità di un viaggio in mare come quello di un anno fa, ma le loro traversie ancora non sono finite. Qui devono imparare una nuova lingua, costruire nuove relazioni, trovare una casa, cercare un lavoro e tanto altro ancora per ritrovare se stessi e la propria dignità. Accompagnarli in questo difficile passaggio non è facile, ma ci si prova avendo in mente le parole di Gesù:
“Ero straniero e mi avete accolto” (Mt 25,35)